Fútbol

E se fosse andata come dice Championship Manager? – Sportellate.it



Abbiamo simulato 10 stagioni sull’edizione 01/02 del celebre gioco di simulazione calcistica.

Di solito i videogiochi sportivi, specialmente se calcistici, sono un prodotto proiettato verso il futuro. Giochi come FIFA o Football Manager permettono di prendere una squadra e traghettarla di anno in anno in terreni sconosciuti, verso il successo o clamorosi fallimenti. Seduti davanti al pc o alla console quello che prende vita è l’unico futuro esistente per le squadre e per il calcio in generale, non esiste una realtà con cui confrontarlo per valutare quanto il gioco sia stato accurato e quanto abbia invece immaginato scenari improbabili, grotteschi, addirittura impossibili. C’è però un altro modo di riscrivere il passato con le simulazioni calcistiche, ossia rispolverare da qualche scatolone un vecchio gioco. Nello specifico noi abbiamo ripreso (virtualmente) in mano Championship Manager 01/02.

Il gioco è forse il manageriale calcistico più famoso di sempre: abbiamo fatto scorrere in avanti le lancette dell’orologio fino alla fine della stagione 2010/11, simulando esattamente 10 stagioni.

L’esperimento è rivivere stagione dopo stagione gli anni ’00 del calcio mondiale: risultati sorprendenti ed esilaranti, trasferimenti indovinati che faranno strabuzzare gli occhi ed epopee incredibili di squadre e giocatori che, purtroppo per loro, hanno vissuto la gloria eterna soltanto nei pixel di uno schermo.

2001/02

Campione d’Italia: Roma

Vincitore Champions League: Roma

Vincitore Coppa del Mondo: Italia

Pallone d’Oro: Patrick Kluivert

Trasferimento dell’anno: Ronaldo (Inter –> Real Madrid)

Già nella prima stagione la classifica della Serie A presenta un’importante differenza, che conferma uno dei topos più famosi di Championship Manager 01/02: la Roma è fortissima e, infatti, vince lo Scudetto. Ad arrivare seconda, infuocando il clima nella capitale, è la Lazio, mentre la Juventus, campione nella realtà, si deve accontentare di un piazzamento Champions assieme al Milan, squadra protagonista della prima grande sliding door: Ancelotti viene sostituito da Ranieri a metà stagione. Sir Claudio (che, spoiler, in Championship Manager Sir non diventerà mai) vince oltretutto subito un trofeo: la Coppa Italia. A differenza della realtà, inoltre, la Fiorentina non retrocede e il suo portiere Manninger viene incoronato migliore del campionato nel suo ruolo.

Spostando lo sguardo sui principali campionati d’Europa, i vincitori di alcuni campioni nazionali sono ancora più incredibili. In Inghilterra vince il Fulham di Van Der Sar – mentre il Manchester United resta fuori dalle coppe – e in Francia vince il Nantes, che nella realtà ha concluso solo al 10° posto. Il campionato tedesco è invece del Borussia Dortmund – evento meno clamoroso – che precede il Kaiserslautern di Klose e Djorkaeff. Infine in Spagna conquista il titolo il Real Madrid, anche grazie all’arrivo di Ronaldo per 46 milioni di euro. Il gioco, in questo caso, ha addirittura anticipato la realtà.

La Roma, lo abbiamo detto, è fortissima. E infatti vince anche la Champions League, la prima per il club giallorosso, battendo la Lazio ai supplementari con un uomo in meno. È la prima finale tutta italiana, cosa che nella realtà accadrà soltanto nel 2003. Per di più, tra i tre capocannonieri della Champions 2001/02 ci sono le punte delle due squadre capitoline, ovvero Crespo e Montella, con Ruud Van Nistelrooij del Manchester United nei panni del terzo incomodo. Hernan Crespo vince anche il FIFA World Player – nella realtà il premio era annuale, mentre il gioco lo assegna sulla stagione sportiva – ed è, assieme a Montella, sul podio del Pallone d’Oro (che in Championship Manager si chiama Giocatore Mondiale dell’Anno), ma entrambi devono cedere il passo a Patrick Kluivert del Barcellona.

A fine stagione si giocano i Mondiali di Corea del Sud e Giappone, che nella realtà ben sappiamo come sono andati per l’Italia. La controparte virtuale della nostra nazionale, però, la Coppa del Mondo 2002 la vince, eliminando ai quarti di finale l’Argentina, in semifinale la Germania – che arriva terza vincendo con la Polonia nella finalina – e battendo in finale il Brasile per 1-0 con un gol di Montella. L’attaccante della Roma non è tuttavia il capocannoniere della manifestazione, superato dal compagno di nazionale Christian Vieri. Assieme a loro, sul tetto del mondo, ci sono diverse sorprese portate in Asia da Trapattoni, come Tonetto del Lecce, Torrisi e Muzzi del Parma e Parente, passato dall’Ancona al Milan a metà stagione.

2002/03

Campione d’Italia: Roma

Vincitore Champions League: Borussia Dortmund

Vincitore Confederations Cup: Italia

Pallone d’Oro: Roque Santa Cruz

Trasferimento dell’anno: Zinedine Zidane (Real Madrid –> Arsenal)

Questo passato alternativo inizia a diventare sempre più il sogno proibito dei tifosi giallorossi, perché la Roma vince il suo secondo scudetto consecutivo (terzo se considerassimo il campionato conquistato per davvero dai “lupacchiotti” nel 2000/01), lasciandosi alle spalle Milan, Inter e Lazio. Incredibilmente la Juventus è di nuovo fuori dalla Champions League e a fargli compagnia in Coppa UEFA ci sono due sorprese: il Bologna sesto e il Perugia finalista di Coppa Italia, ma salvo solo all’ultima giornata. A scontare negativamente lo sprint finale degli umbri è il Genoa, appena tornato in Serie A, che però può consolarsi con l’ottima stagione di un giovane di belle speranze arrivato dal Verona: Alberto Gilardino.

Dalla seconda stagione della simulazione inizia a farsi parecchio interessante anche il calciomercato: Lilian Thuram passa dal Parma alla Lazio – niente Juventus, quindi, nel suo destino – e la Juventus acquista Joe Cole dal West Ham. Championship Manager anticipa poi di nuovo la realtà di qualche anno, facendo passare Adrian Mutu alla Fiorentina, e regala un’esperienza all’estero ad Enrico Chiesa, che invece di andare alla Lazio, come avvenuto nella realtà, finisce al Bayern Monaco. I tedeschi non vincono il loro campionato, battuti dal Bayer Leverkusen, ma ci regalano una grande sliding door per il futuro di uno degli eroi del Triplete dell’Inter, acquistando Esteban Cambiasso. Altrettanto accade per Dejan Stankovic, che passa dalla Lazio al Bologna.

Championship Manager interpreta bene il clima del calciomercato in Spagna nel periodo dei Galacticos e porta Giggs al Barcellona, Roy Keane al Real Madrid, Giovane Elber al Deportivo – che vince la Liga – e Nicolas Anelka al Celta Vigo. Il trasferimento più clamoroso di tutti è, però, in uscita e vede protagonista Zinedine Zidane, che passa dal Real Madrid all’Arsenal in un accordo valido, tuttavia, soltanto dalla stagione successiva. In Inghilterra, in ogni caso, conquista la Premier League il  Manchester United – con un Denilson in più – che precede uno stranissimo trio composto da Bolton, Sunderland e Fulham. In Francia, invece, si conferma il Nantes, che ha comprato Yuri Djorkaeff dal Kaiserslautern.

Questa volta la Roma deve fermarsi in semifinale di Champions League, coppa che viene vinta dal Borussia Dortmund con un secco 4-0 rifilato al Real Madrid. I giallorossi si possono però consolare con la vittoria della Supercoppa Europea contro i Rangers e del Mondiale per Club contro il Vasco da Gama, che li batte invece nella Coppa Intercontinentale. Il Brasile vince la Copa America, l’Italia vince la Confederations Cup – battendo in finale la Francia ai rigori con in rosa giocatori come Nervo e Castellini del Bologna, Sottil dell’Udinese e un idolo di Championship Manager come Enrico Maria Amore – ma il Pallone d’Oro va inspiegabilmente a Roque Santa Cruz, zero trofei in stagione con Bayern Monaco e Paraguay. Decisamente più centrato, invece, il podio tutto italiano del FIFA World Player, con Vieri, Totti e Montella.

La finale della Confederations Cup 2003 secondo Championship Manager
E a presidiare la corsia destra, Luciano Zauri.

2003/04

Campione d’Italia: Roma

Vincitore Champions League: Lazio

Vincitore Europei: Germania

Pallone d’Oro: Hernan Crespo

Trasferimento dell’anno: Ronaldinho (PSG –> Inter)

Chi potrà mai aver vinto la Serie A? Esatto, la Roma di Fabio Capello, che può permettersi addirittura di acquistare Luis Figo, usufruire del suo ottimo rendimento per metà stagione e venderlo a gennaio al Manchester United. A inseguire i capitolini in classifica troviamo il Milan – in una recita a parti invertite della realtà – che ha comprato Fabio Cannavaro e Veron. In generale tutto il mercato della Serie A è incredibile, perché l’Inter acquista addirittura Ronaldinho – che in questo modo non andrà mai al Barcellona – la Roma prende Materazzi, la Lazio Rivaldo e la Juventus Overmars. Oltre a questi grandi colpi ci sono anche i trasferimenti di tre giocatori che scelgono la squadra dove concludere la loro carriera: Roberto Baggio si accasa al Palermo – salito nel frattempo in Serie A -, Sinisa Mihajlovic vola in Ungheria al Videoton e Batistuta passa al PSG, dove sarà miglior giocatore della Ligue 1 2003/04.

Il gioco decide di anticipare di 16 anni la prima vittoria del Liverpool in Premier League, che precede in classifica un altro strano terzetto, composto da Sunderland, Fulham – in cui gioca la sua ultima stagione Gianfranco Zola – e dal neopromosso Preston (!). I campioni in carica del Manchester United arrivano solo a metà classifica, come anche il Nantes in Francia, dove vince l’Olympique Marsiglia del capocannoniere John Carew. In Germania, invece, vince finalmente il Bayern Monaco, rafforzato anche dall’arrivo di Mark Iuliano, che è uno degli italiani che espatriano, in compagnia di Tacchinardi e Ventola, che vanno al Nantes, e Luigi Di Biagio, che passa al Kaiserslautern.

Anche il Barcellona riesce finalmente a vincere la Liga, trascinato da Kluivert, ma in Spagna spicca un trasferimento da tenere d’occhio per gli anni a venire, quello di Fernando Torres dall’Atletico Madrid – che dopo il suo addio retrocede – al Betis. Da tenere d’occhio sono anche i Rangers, che portano in Scozia Anelka e Aimar, mentre una cessione cambia irrimediabilmente la traiettoria di questo passato alternativo: Puyol lascia il Barcellona per andare al Tirol Innsbruck (!).

La carriera di Carles Puyol secondo Championship Manager
Un curioso passaggio in Austria per Puyol in questa realtà alternativa.

Ad ogni modo, Championship Manager si dimostra sempre più Roma-centrico, perché la finale di Champions League è di nuovo il Derby della Capitale, ma questa volta lo vince la Lazio, con un gol di Liverani. Con questa vittoria, Hernan Crespo riesce ad aggiudicarsi sia il Pallone d’Oro che il FIFA World Player, lasciando così a Montella la sola possibilità di essere il miglior giocatore d’Europa. Questa volta, però, non è l’Italia a vincere il più importante torneo estivo per nazionali dell’anno, dato che viene sconfitta per 2-0 nella finale dell’Europeo dalla Germania. I tedeschi, nella realtà, non hanno nemmeno superato i gironi in Portogallo nel 2004, ma nella simulazione si sbarazzano di Inghilterra e Olanda, per poi trionfare a Lisbona.

2004/05

Campione d’Italia: Roma

Vincitore Champions League: Lazio

Vincitore Confederations Cup: Germania

Pallone d’Oro: Javier Saviola

Trasferimento dell’anno: Beckham (Manchester United –> Barcellona)

Prima di Inter e Juventus, cinque scudetti di fila li aveva vinti soltanto il Torino negli anni ’40, ma qua stiamo riscrivendo la storia pre “calciopoli” da capo e la striscia da record la fa la Roma. Ad aiutarla a raggiungere questo traguardo da record ci pensano gli acquisti di Zidane, che lascia l’Arsenal dopo un solo anno, Lucio, dal Bayer Leverkusen, Baronio dalla Fiorentina e Bonera, che era finito alla Dinamo Kyiv. Ma non è solo la Roma ad animare due finestre di mercato molto movimentate, con Ambrosini che passa dal Milan all’Inter e i rossoneri che lo sostituiscono con Camoranesi, che era ancora al Verona, ma anche con Del Piero che a gennaio passa ai Rangers, Maldini che va a chiudere la carriera con Baggio a Palermo, Roberto Carlos che sbarca a Roma sponda Lazio e Clarence Seedorf di ritorno alla Sampdoria, che poi retrocede.

Se in Italia le sorprese più grandi sono Atalanta e Bologna in Coppa UEFA, in Inghilterra la Premier League viene vinta addirittura dal Tottenham, che, come sappiamo, non vince il campionato inglese dal 1961. Sulla panchina dei londinesi siede John Toshack. I grandi acquisti oltremanica non sono però del Tottenham, ma del Liverpool, che acquista Van Bommel, e dell’Arsenal, che porta a Londra Juan e soprattutto Christian Vieri. Se la stagione precedente il gioco aveva evitato che Puyol diventasse una “bandiera”, in questa stagione tocca a Lampard lasciare il club che l’ha portato a diventare una leggenda nella realtà; Frank passa dal Chelsea al Bolton.

Un altro grande “what if” riguarda un compagno di reparto di Lampard in nazionale, ovvero Beckham. Cosa sarebbe successo se lo Spice Boy avesse vestito il blaugrana invece della camiseta blanca? Nel gioco la risposta è la vittoria della Liga da parte del Barcellona, che oltre a Beckham si trova in rosa anche Sol Campbell e Julen Guerrero. Non fa il bis soltanto il Barcellona: lo fa anche il Bayern Monaco, che però deve cedere lo scettro del colpo di mercato più importante della Bundesliga all’Amburgo, che acquista Jay Jay Okocha dal PSG. Senza di lui, i parigini concludono la Ligue 1 al quinto posto, e sono costretti ad assistere impotenti a un nuovo trionfo dell’Olympique Marsiglia.

A livello di competizioni internazionali, la Lazio vince la sua seconda Champions League di fila su Championship Manager, certificando il dominio della capitale sul calcio europeo. A soccombere a una squadra che può contare su Rivaldo, Thuram, Crespo e Roberto Carlos è il Liverpool, che perde la finale per 1-0 con gol di Gaizka Mendieta. La seconda Champions League, oltre alla vittoria in Coppa Intercontinentale e in Copa America, frutta a Crespo un altro FIFA World Player, ma il Pallone d’Oro lo vince il suo compagno di nazionale Saviola, che gioca nel Barcellona. L’Argentina però si ferma in semifinale in Confederations Cup, dove a vincere sono i padroni di casa della Germania. Lì brilla la stella di Markus Kurth – attaccante del Colonia – che nella realtà, dopo il 2003, ha condotto una carriera nelle serie minori tedesche.

2005/06

Campione d’Italia: Roma

Vincitore Champions League: Juventus

Vincitore Coppa del Mondo: Germania

Pallone d’Oro: Hernan Crespo

Trasferimento dell’anno: Vieri (Arsenal –> Bayern Monaco)

La Roma diventa la squadra italiana con più scudetti vinti consecutivamente, arrivando a sei di fila e otto in totale, più di quelli realmente conquistati dal Bologna, dal Torino e dalla Pro Vercelli. Continua anche il dualismo, ormai leggenda in questo futuro di un passato alternativo, tra Montella e Crespo, con il primo che vince il campionato e lo chiude da capocannoniere, ma con il secondo che conquista un altro Pallone d’Oro. Arriva alle spalle della Roma il Milan, che cede Pirlo – mai sbocciato realmente – in prestito al Lecce, precedendo Lazio e Inter. Fronte calciomercato, Championship Manager indovina qualche trasferimento effettivamente accaduto, come Vucinic alla Roma, Jankulovski all’Udinese e Gilardino al Bologna, e fa volare Antonio Conte – non ancora ritiratosi e finito al Parma – all’Hansa Rostock. È l’anno dei ritiri di Pagliuca, Signori e Maldini, mentre in Serie B è la stagione del Chievo. Allenato da chi? Carlo Ancelotti (!).

La carriera di Andrea Pirlo secondo Championship Manager
Carriera non esaltante quella del Pirlo virtuale.

Se in Italia vince sempre la stessa squadra, in Inghilterra cambia ancora una volta il padrone del campionato e vince il Leeds, che nella realtà, nel 2006, era in piena parabola discendente. Al contrario, i veri vincitori della Premier League 2005/06 – il Chelsea – retrocedono rovinosamente in Championship. Anche in Germania c’è un campione d’altri tempi, perché a trionfare è il Kaiserslautern – dove Oliver Kahn ha raggiunto Klose -, mentre in Francia vince la Ligue 1 il Paris-Saint Germain. I parigini cedono Batistuta al Lorient, che grazie all’argentino torna in Ligue 1.

Rimanendo sul tema degli ex Serie A, Vieri passa dall’Arsenal al Bayern Monaco, Mendieta – con cui il gioco è estremamente generoso – al Real Madrid e Figo (ex Roma in questo universo alternativo) ai Rangers, dove trova Del Piero. Inizia a brillare invece, con qualche anno di ritardo, la stella di un giocatore che nella nostra linea temporale ha fatto la storia degli anni ’00 in Serie A: Kakà vince infatti il titolo di miglior giocatore del Sud America, indossando la maglia dell’Atletico Mineiro.

Il Barcellona del miglior giocatore europeo, Kluivert, vince la sua terza Liga di fila, ma in Champions League si ferma prima dei quarti di finale. La massima competizione europea la vince la Juventus battendo in finale il Bayern Monaco con i gol di Trezeguet e Joe Cole. I tifosi tedeschi possono però consolarsi con la nazionale, che vince i mondiali di casa, battendo ai rigori la Spagna dopo l’1-1 dei tempi regolamentari. L’Italia lascia la competizione ai quarti di finale, in uno scenario capovolto rispetto a quanto è accaduto veramente nel 2006: viene infatti eliminata dalla Germania. Degno di nota il percorso del Ghana, che è la prima nazionale africana ad arrivare in semifinale, con 16 anni di anticipo sul Marocco di Qatar 2022.

2006/07

Campione d’Italia: Lazio

Vincitore Champions League: Inter

Vincitore Confederations Cup: Italia

Pallone d’Oro: Hernan Crespo

Trasferimento dell’anno: Vieira (Real Madrid –> Milan)

Si interrompe la striscia vincente della Roma, e fa ancora più rumore perché a potersi fregiare del tricolore è l’altra metà della capitale. Aiutata anche dal nuovo acquisto Gennaro Gattuso, la Lazio precede Roma, Juventus – dove fa ritorno Del Piero, dopo l’esperienza scozzese – e Inter, ma deve dividersi gli elogi con la grande Atalanta di Bortolo Mutti, che viene scelto come miglior allenatore del campionato. I bergamaschi arrivano sesti e vincono la Coppa UEFA dopo un mercato che li ha visti acquistare Pirlo, Aquilani e Van der Vaart. Degna di nota anche la stagione della Ternana, che si salva, mentre retrocede una delle squadre da più tempo in Serie A, ovvero l’Udinese.

I Rangers, lo abbiamo detto, perdono Del Piero, ma decidono subito di reinvestire il denaro guadagnato portando in Scozia Fiore e Zidane, che affiancano quindi Luis Figo. A rivaleggiare con gli scozzesi sul mercato ci prova il Paris-Saint Germain, campione di Francia in carica, che porta nella capitale Makelele, Gallas, Babayaro, Gabri ed Emile Mpenza. Il risultato? La Ligue 1 la vince il Bastia, che si mette alle spalle anche il Bordeaux di Maakay e il Marsiglia di Cafù. In Francia troviamo anche due giocatori che prendono una traiettoria di carriera piuttosto diversa dalla realtà: Essien finisce all’Ajaccio, in Ligue 2, mentre Philippe Mexes si trasferisce al Trabzonspor, in Turchia.

Nella Spagna e Inghilterra di Championship Manager si confermano rispettivamente Barcellona e Leeds, con due grosse sorprese che si concretizzano alle loro spalle. Nel campionato inglese arriva infatti quarto il Coventry, che disputerà così i preliminari di Champions League, mentre in Liga il Real Madrid – che ha ceduto Vieira al Milan e Makelele al PSG – resta fuori dalle coppe europee. In precedenza dicevamo che nel campionato spagnolo sarebbe stato da tenere d’occhio il trasferimento di Torres al Betis: gli andalusi infatti arrivano addirittura secondi, trascinati dai 30 gol dell’attaccante, che però deve condividere il titolo di Pichichi con Javier Saviola, che, come da tradizione, si conferma un giocatore di livello superiore in Championship Manager.

In Germania, invece, il campionato è dello Stoccarda di Fabio Galante e Mehmet Scholl, che precede un Bayern Monaco a cui non basta uno straripante Christian Vieri. Oltre al danno anche la beffa, perché viene incoronato miglior giocatore UEFA il suo compagno di squadra in nazionale Vincenzo Montella, forte solo dei successi in Supercoppa Italiana e Confederations Cup (che nella realtà, dal 2005 è diventata quadriennale). In Turchia, sede della competizione, l’Italia si impone in finale per 2-0 sui padroni di casa con i gol di Fabio Rustico e del subentrante Tommaso Rocchi. Per l’Italia è un anno incredibile a tutto tondo, perché, oltre alla già citata vittoria dell’Atalanta in Coppa UEFA, la finale di Champions League è tutta italiana e vede trionfare l’Inter sulla Juventus con i gol di Emre e Ronaldinho.

Le formazioni della finale di Champions League 2006/07.
L’espulsione di Del Piero ha sicuramente complicato le cose per la Juventus.

2007/08

Campione d’Italia: Juventus

Vincitore Champions League: Roma

Vincitore Europeo: Italia

Pallone d’Oro: Hernan Crespo

Trasferimento dell’anno: Owen (Liverpool –> Bayern Monaco)

Per la prima volta nella simulazione di Championship Manager, lo Scudetto lascia la città di Roma e finisce sulle maglie della Juventus, che conclude in vetta anche grazie al contributo di Cafu, tornato in Italia dopo l’esperienza al Marsiglia. Anche le squadre che finiscono dietro ai bianconeri si muovono molto sul mercato e così Jorgensen e Veron finiscono alla Roma, Camoranesi e Emre alla Lazio, Tudor al Milan e l’Inter riporta a casa Ventola – che, nemmeno a dirlo, era finito ai Rangers – e gli affianca Possanzini, proveniente dalla Sampdoria e ormai nel giro della nazionale. L’Atalanta, anche grazie al tesoretto accumulato nella stagione precedente, si assicura Stam e porta in Italia Ricardo Quaresma; Capitan Futuro De Rossi smette subito di essere Capitan Futuro perché finisce al Parma, mentre arriva in Italia con qualche anno di ritardo – e nella squadra “sbagliata” – Shunsuke Nakamura, che rinforza le fila del Bari.

Anche in Spagna assistiamo ad un arrivo in Europa leggermente in ritardo sulla realtà, ed è quello di Kakà al Real Madrid: il brasiliano salta dunque a piè pari la parentesi con il Milan. Kakà, però, non abbraccia il connazionale Ronaldo a Madrid, perché il Fenomeno, nell’estate 2007, finisce ai Rangers di Figo, Fiore, Zidane, Morientes e Aimar. I Galacticos non vincono nemmeno la Liga, che va al Betis di Fernando Torres. Sono sorprendenti i nomi anche dei campioni di Germania e d’Inghilterra, che sono rispettivamente il Kaiserslautern e addirittura l’Ipswich di Bellamy e Gudjohnsen.

In Francia, invece, torna a vincere il PSG dopo un anno di digiuno, in un campionato che vede protagonista anche Marcelo Salas, acquistato dal Nantes. Il cileno non è l’unico attaccante di spicco a cambiare squadra però, visto che Vieri passa al Valencia, Michael Owen si trasferisce al Bayern Monaco, mentre Tristan finisce al Kaiserslautern. Cambiano casacca anche due ex Chelsea, con Damien Duff, che raggiunge l’accordo con il Valladolid, e Lampard, che addirittura sceglie di tradire la sua ex squadra passando all’Arsenal.

In un universo senza Lionel Messi, il suo ruolo viene preso da Hernan Crespo, che vince l’ennesimo Pallone d’Oro della sua carriera. L’attaccante della Lazio vince però soltanto la Supercoppa Italiana e vede trionfare il rivale Montella e l’altra metà di Roma in Champions League, dove i giallorossi riscattano la finale persa del 1983-84 sconfiggendo il Liverpool a Wembley. Tre undicesimi di quella Roma – Rinaldi, Totti e Montella – sono doppiamente campioni d’Europa nel 2008, poiché la nazionale italiana conquista il suo secondo europeo, vincendo la competizione disputata in Svezia. Tutti e tre i romanisti, tra l’altro, timbrano il cartellino in finale, dove gli Azzurri battono per 5-1 il Portogallo. Gli altri due gol li realizza Zambrotta, mai diventato terzino in questa realtà alternativa.

L'albo d'oro del Pallone d'Oro di Championship Manager
Non proprio i nomi che ci si sarebbe aspettati.

2008/09

Campione d’Italia: Juventus

Vincitore Champions League: Roma

Vincitore Confederations Cup: Italia

Pallone d’Oro: Javier Saviola

Trasferimento dell’anno: Crespo (Lazio –> Bayern Monaco)

Il campionato italiano di Championship Manager sembra aver cambiato padrone visto il secondo titolo consecutivo della Juventus, che precede Roma, Lazio e Inter. I giallorossi si consolano vincendo di nuovo la Champions League, conquistata ad Amsterdam con i gol di Lee Bowyer e del nuovo arrivato Johann Vogel. I nerazzurri, quarti in campionato, invece, vanno a un passo dal vincere la Coppa UEFA, ma il super primo tempo del PSG (3-0 all’intervallo) nega loro ogni possibilità di rimonta. Inter che tra l’altro fa segnare il colpo dell’estate portando a Milano Harry Kewell per 31 milioni di euro, trasferimento che sarà oscurato solo dall’addio del Pallone d’Oro Hernan Crespo alla Lazio. L’argentino va ad affiancare Owen nell’attacco del Bayern Monaco.

Il Milan si deve accontentare di giocare l’Intertoto, nonostante riesca a strappare alla Juventus Alex Del Piero, una sorta di Bonucci ante litteram. Davanti ai rossoneri arrivano Atalanta, Bologna – che si è rinforzato con l’arrivo di Javier Zanetti – e la sorpresa Venezia, che può schierare contemporaneamente Smicer, Mendieta e i nazionali italiani Donati e Zanchi. Il capocannoniere della Serie A è il nerazzurro Ronaldinho, con soli 17 gol, precedendo Shevchenko e Rossini. Ma parlando di attaccanti, una cosa curiosa accade in Serie B: la Sampdoria acquista dall’Ajax Zlatan Ibrahimovic, che in questa simulazione non ha mai fatto il salto verso le big italiane ed europee.

In Inghilterra si ripete l’assurdità dell’anno precedente e l’Ipswich vince il suo secondo titolo di fila. La squadra di Craig Bellamy parteciperà alla Champions League assieme a Leeds e Manchester United. Sì, solo tre squadre, perché l’Inghilterra è scivolata al quarto posto nel ranking UEFA. Ha guadagnato una squadra nella massima competizione europea invece la Germania, dove assieme a Werder Brema, Stoccarda e Bayern Monaco, si è qualificata da campione un’assoluta sorpresa: il Reutlingen. Trascinati dai 32 gol di Alexandre Iashvili, i bianconeri prevalgono su tutte le big del calcio tedesco. Nel frattempo, arrivano in Bundesliga due conoscenze del calcio italiano: Vincenzo Italiano, dopo anni al St. Pauli, si accasa al Bochum, mentre Mario Frick passa all’Osnabruck. Lascia la Germania invece Owen Hargreaves che, come nella realtà, finisce al Bayern Monaco.

In Francia, il campionato lo vince il Rennes, nonostante il PSG abbia comprato Araujo e Pennetteau. I parigini sono già pronti per la stagione successiva però, per cui hanno comprato Escudé e Luca Toni, che gioca nel Parma. In Spagna, invece, la favorita vince, ed è il Barcellona del nuovo Pallone d’Oro Saviola e di Patrick Kluivert. Arriva secondo il Deportivo di Andrea Sottil, mentre è solo Coppa UEFA per Torres e il suo Betis, che ha acquistato anche Jamie Carragher. Destini opposti per le strisciate biancorosse: l’Atletico Madrid riporta in squadra Christian Vieri e si qualifica per l’Intertoto, mentre l’Athletic retrocede per la prima volta in Segunda nonostante il ritorno in Spagna di Mikel Arteta dal suo esilio messicano.

A livello internazionale l’Argentina vince la Copa America, mentre la Confederations Cup di Francia 2009 e il Torneo Olimpico di Berlino 2008 sono entrambi dell’Italia, che in terra francese porta tra gli altri Rabito, Donati, Peccarisi e Pinardi. Tuttavia, Arrigo Sacchi – CT anche nel trionfale europeo dell’anno precedente di Championship Manager – lascia a casa la nuova punta della Roma Christian Bucchi, che nella stessa estate decide la finale del Mondiale per Club.

2009/10

Campione d’Italia: Roma

Vincitore Champions League: Roma

Vincitore Coppa del Mondo: Olanda

Pallone d’Oro: Roque Santa Cruz

Trasferimento dell’anno: Beckham (Barcellona –> Manchester United)

Ci vuole uno spareggio per decidere la Serie A 2009/10 di Championship Manager. Protagoniste Roma e Juventus in un match su andata e ritorno: la spuntano i capitolini grazie alla regola dei gol in trasferta dopo l’1-1 di Torino e lo 0-0 dell’Olimpico. Alle spalle della coppia di testa, Inter e Lazio, mentre il Venezia si migliora ancora e arriva quinto. Il Milan questa volta è fuori da ogni coppa e ha anche ceduto Shevchenko alla Lazio – con l’ucraino che si laurea capocannoniere in biancoceleste – sostituendolo con Chevanton della Reggina. Lascia i rossoneri anche Del Piero, che in una vera e propria premonizione della vicenda Bonucci, torna in bianconero. Il gioco azzecca nuovamente due trasferimenti, portando Juan alla Roma e Gamberini alla Fiorentina, mentre ne fa accadere alcuni un po’ più assurdi, come Sergio Conceiçao al Venezia, Roberto Carlos all’Atalanta, Cannavaro all’Atletico Madrid, Heinze al Brescia e Recoba al Nizza.

Le formazioni dello spareggio per la Serie A .
Alla Roma basta lo 0-0 per diventare campione d’Italia.

La nuova squadra del Chino non raggiunge però nemmeno le coppe, in un campionato vinto dal Bordeaux di Roy Makaay davanti a Montpellier e Nimes. Anche il Nantes di Kanouté, Poulsen e Candela resta fuori dalle coppe, mentre il PSG, che ha aggiunto Frey alla sua rosa, giocherà la Coppa UEFA. In Germania si ristabiliscono le gerarchie e vince il Bayern Monaco, che ora può contare su una batteria di punte composta da Owen, Crespo, dal nuovo acquisto Van Nistelrooij e dal clamoroso Pallone d’Oro Roque Santa Cruz.

Vince ancora il suo campionato anche il Pallone d’Oro precedente, Saviola, che trova come nuovi compagni di squadra Rio Ferdinand, Aimar ed Emile Mpenza e come rivali con la maglia dell’Atletico Madrid, Vincenzo Montella, Fabio Cannavaro e il già presente Christian Vieri. I blaugrana fanno anche tre cessioni importanti, cedendo Giggs al Southampton, Sol Campbell al Chelsea e lasciando tornare Beckham al Manchester United.

Terza Champions League di fila per la Roma, che in questo universo alternativo quasi sostituisce il Barcellona di fine anni ’00. La finale è proprio contro i blaugrana e viene decisa da un gol di Christian Bucchi, ormai uomo delle finali, nei supplementari. I giallorossi completano la loro grande annata di Championship Manager vincendo anche la Coppa Intercontinentale, ma perdendo la Supercoppa UEFA. Sul tetto del mondo per nazionali ci sale invece l’Olanda, che prevale nel mondiale brasiliano battendo in semifinale la Germania e vincendo una tiratissima finale contro l’Inghilterra per 3-2. Di Van Bommel, Kluivert e Van Nistelrooij i gol oranje, mentre per gli inglesi a segno Owen e Chris Cahill, fratello di Tim e, nella realtà, nazionale samoano. L’Italia esce agli ottavi di finale e Sacchi viene esonerato, al suo posto subentra Bepi Pillon, appena promosso in Serie A con il Chievo.

2010/11

Campione d’Italia: Milan

Vincitore Champions League: Roma

Vincitore Confederations Cup: Argentina

Pallone d’Oro: Michael Owen

Trasferimento dell’anno: Henry (Liverpool –> Barcellona)

Come nella realtà, nel 2010/11 lo Scudetto lo vince il Milan. Sulla panchina rossonera non c’è però Massimiliano Allegri, bensì Francesco Guidolin. I rossoneri risalgono la classifica rispetto all’anno precedente senza fare mercato, mentre le rivali spendono diversi milioni di euro. La Roma porta infatti nella capitale Quaresma e Riquelme, la Juventus acquista Luca Toni ed Edù, l’Inter Damiano Zenoni e Rommedahl. In zona UEFA exploit del Bari, che schiera in attacco Bonazzoli e Spinesi, e poco sotto grande stagione del neopromosso Chievo di Mendieta e Ciro Ginestra. Trezeguet lascia la Juventus per chiudere la carriera al Bastia, ma questo è soprattutto l’anno del contemporaneo ritiro di Totti e Del Piero. Entrambi scelgono di lanciarsi subito ad allenare e siedono sulle panchine rispettivamente di Giulianova e Montevarchi in Serie B, retrocedendo tutti e due. Lascia il calcio anche Camoranesi, che in questo passato alternativo ha 13 presenze con l’Argentina.

Proprio l’ex nazionale di Camoranesi vince la Confederations Cup 2009 disputata in Francia, trascinata da Gaston Casas – compagno di reparto di Fernando Torres al Betis – e dal solito Saviola. In rosa anche Adrian Ricchiuti, nella realtà per anni al Rimini, ma qui centrocampista dell’Alavés. In Spagna, tra l’altro, vince proprio il Betis di Casas, che riesce a trionfare nonostante il grande colpo di mercato del Barcellona: Thierry Henry. Come nella realtà, anche in Championship Manager David Villa finisce all’Atletico Madrid, mentre fanno la loro comparsa due sudamericani piuttosto noti: Tevez si trasferisce al Levante, mentre Forlan si accasa al Siviglia dopo una vita all’Independiente. Due campioni invece lasciano La Liga: Kluivert torna in Olanda, al Feyenoord, per chiudere la carriera e Cannavaro si ritira, diventando collaboratore di Fabio Brini a Venezia.

In Francia, il campionato lo vince la sorpresa Montpellier – che ha acquistato Nesta dalla Lazio -, come effettivamente accaduto nella realtà l’anno successivo, e secondo arriva il Chateauroux. Fuori dalla Champions League il PSG, che fa già firmare John Terry per la stagione successiva. In Germania e Inghilterra i verdetti sono meno sorprendenti, con Bayern Monaco e Manchester United campioni. Ad unirli idealmente la figura del neo-Pallone d’Oro Michael Owen, che da questa stagione ha come compagno di squadra in Baviera l’ex Atalanta Maurizio Peccarisi.

La Roma vince la Champions League per la quarta volta di fila, battendo il Bayern Monaco all’Olympiastadion per 3-1. Forse ancora più importante, però, è il doppio derby vinto nei quarti di finale, dopo quello disputatosi in semifinale due anni prima. Più sorprendente il risultato in Coppa UEFA, dove, in una finale tutta tedesca, prevale l’Osnabruck di Dimitar Berbatov. Passando a livello mondiale, è ancora la Roma a vincere sia Coppa Intercontinentale che Mondiale per Club. Sulla strada dei giallorossi l’ostacolo è il River Plate, che è forse la squadra più proiettata nel futuro di questa simulazione. In rosa, infatti, troviamo Demichelis, D’Alessandro, Maxi Lopez, Cristian Ledesma e addirittura un giovane Radamel Falcao, che all’uscita di Championship Manager aveva solo 15 anni.

Il palmares della Roma in Championship Manager
Palmares stratosferico per la versione virtuale della Roma.

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Marc Valldeperez

Soy el administrador de marcahora.xyz y también un redactor deportivo. Apasionado por el deporte y su historia. Fanático de todas las disciplinas, especialmente el fútbol, el boxeo y las MMA. Encargado de escribir previas de muchos deportes, como boxeo, fútbol, NBA, deportes de motor y otros.

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