Leone e Bellucci salvano Diabolik, i limoni di De Sica, l'Orso d … – Corriere della Sera

Il valore ipnotico del mondo di Diabolik ha pochi rivali anche nel fantasmagorico multiverso dei supereroi americani. Maschera sexy, occhi chiari, caverna ultraccessoriata come la Bat-caverna dell’Uomo Pipistrello, una donna senza gonna accanto, Eva Kant, un nemico giurato come l’ispettore Ginko e, intorno, l’Italia del Boom economico sviluppata dalle sorelle Giussani sul modello Milano capitale morale. Diabolik il male seduttivo, ingenuo, fin troppo compassato, da farsa noir. Un profilo ben rispecchiato negli intenti di Antonio e Marco Manetti, i Manetti Bros, quando vararono la cine-trilogia dedicata al re del terrore. Il valore aggiunto fu una severa ricostruzione d’epoca, un dialogo che doveva ricalcare fedelmente nei toni e nei contenuti il fumetto, i personaggi mossi come ombre cinesi sulla linea di un crime di design, un’equazione modernizzante ma alla fine inerte, compressa.
Diabolik: Chi sei? il terzo e ultimo capitolo della mini-saga, adattamento dell’albo numero 107, pubblicato nel 1968, in cui si sente il sapore degli Anni Settanta. Ginko (Valerio Mastandrea) e Diabolik (Giacomo Gianniotti) si trovano l’uno di fronte all’altro nelle segrete di un’isola. L’ispettore con pipa e cappotto e il criminale mascherato sono stati catturati da una gang di avanzi di galera, rinchiusi e incatenati. Non hanno vie di fuga, sono sicuri di essere vicini alla fine. Allora, i rivali si confidano, alzano le difese, svelano l’uno all’altro segreti fino ad allora inaccessibili, mentre Eva Kant (Miriam Leone) e la duchessa Altea (Monica Bellucci) sudano sette camicette per trarli d’impaccio.
Impresa non impossibile, a conti fatti, posto che di fronte le due belle signore hanno una banda di avidi tonti, il cui mentore (Massimiliano Rossi), un cattivone da Settimana Enigmistica, cede all’alcol e ne paga gli effetti. La riscossa dei due antagonisti passa attraverso un recupero di identit. Ginko l’altra faccia di Diabolik, il quale regola i conti con un passato traumatico facendo piazza pulita. L’ispettore bracca il criminale, ma non l’acchiappa mai. Il re del Terrore una magnifica ossessione. Da anni i due giocano una partita a scacchi che nessuno vincer. Ginko e Diabolik si confrontano, fanno lega sul male ottuso e pervicace del presente e del passato.
Si specchiano nella ballata notturna dell’odio e dell’amore cantata da Mike Patton su testi e musica di Francesco Bianconi e Calibro 35. Le origini del criminalone in tuta nera si perdono tra lutti, traumi, cattivi presagi.I Manetti ancora una volta rivisitano attraverso Diabolik il museo del poliziottesco all’italiana, delB-movie tra salotto e cucina sottolineato dalla presenza di una diva d’epoca come Barbara Bouchet. Il bianco e nero domina, i personaggi sono dominati dal desiderio del denaro e del potere.
I Manetti Bros. chiudono il cerchio con dignit. Il prossimo passo la serie tv, probabilmente senza Giacomo Gianniotti, l’attore italo-canadese che ha sostituito dopo il primo episodio Luca Marinelli. Troppo lesso per incidere e rendere l’ipnosi seducente del fumetto. Troppo anglosassone per incendiare la passione per la canaglia mascherata. Funziona invece l’asse tutta femminile Leone-Bellucci. Eva Kant e Altea escono dalla loro sfera di influenza, non sono pi le vallette di Diabolik e Ginko.
Sono loro, stavolta, a determinare il destino dei loro uomini, cos da conquistare un ruolo e un’emancipazione che non sono solo il compiacimento di una tendenza. Clerville, ricostruita dai Manetti tra Trieste e Bologna, una citt a rischio, dominata da una malvagit strisciante. Sicch quando la banda entra in banca con il mitragliatore anche l’irriducibile Ginko sbotta: Sono peggio di Diabolik!.

DIABOLIK: CHI SEI? di Antonio e Marco Manetti, i Manetti Bros.
(Italia, 2023, durata 124’, 01 Distribution)
con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Monica Bellucci, Valerio Mastandrea, Pier Giorgio Bellocchio, Massimiliano Rossi, Chiara Martegiani
Giudizio: ** su 5
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