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‘Di4ri’, la serie italiana per ragazzi che piace al mondo. "Dal Brasile scrivono: 'Ma c'è il bullismo anche i… – la Repubblica


“First crushes, first kisses, fun with friends and feuds with rivals. Mornings in the school and afternoons by the coast — every day is full of surprises!” Ovvero: “Prime cotte, primi baci, divertimento con gli amici e scontri con i rivali. Mattinate a scuola e pomeriggi sulla costa – ogni giorno è pieno di sorprese”. È la trama internazionale di Di4ri (come lo scrivono i ragazzi), la serie italiana che sta avendo un grande successo su Netflix. La prima parte della seconda stagione è stata l’italiana più vista della piattaforma nella settimana di debutto e con 1 milione e 300mila visualizzazioni (e 4 milioni e 800mila ore viste) la serie ha anche fatto capolino nella Top 10 globale di Netflix, nella settimana dal 9 al 15 ottobre. È soprattutto il riscontro, sui social, attraverso mail e messaggi dall’estero però che colpisce. Da ieri è arrivata la seconda parte (in tutto sono 14 episodi) che riprende dove la serie si era interrotta con i ragazzi della 3D alle prese con i loro tormenti, la scelta del liceo, la paura di allontanarsi dagli amici e le proprie sfide personali.

Spettatori globali: dal Brasile all’India

“Ci hanno scritto bambini da tutto il mondo: Francia, Germania ma anche India, Sud America… dall’Argentina o il Brasile – racconta Simona Ercolani, autrice e produttrice della serie con la sua Stand by me specializzata in serialità per ragazzi – Il ragazzino che mi ha lasciato senza parole è brasiliano, ha trovato il mio profilo Instagram e mi ha scritto: “Ma veramente anche in Italia c’è il bullismo?” Ti dà l’idea di quest’età ingenua e tenera del nostro pubblico profondamente colpito dalle tematiche che abbiamo affrontato”.

Il bullismo, l’amicizia e i sentimenti

Le tematiche sono importanti: il bullismo e il cyberbullismo, l’amicizia e la lealtà con gli amici, i sentimenti. “Naturalmente il pubblico dei ragazzi, sia italiani che stranieri, si dividono tra “team Livia” e “team Isabel”… molti scrivono agli attori per sapere come andrà a finire, alla fine con chi si metterà Pietro – dice Ercolani – La cosa che colpisce al di là delle curiosità sulla trama, sui giovani attori è la volontà di un confronto sulle tematiche prima fra tutte l’amicizia. ‘Quindi se litigo con la mia amica, devo trovare il modo per perdonare?’ ci scrivono oppure ‘I bulli in Italia vengono puniti?’ Questo è il tenore delle domande che ci arrivano. L’aspetto global è emozionante, avere il privilegio di attraversare i confini con una storia italiana per ragazzi e che questi ragazzi rispondano, dà l’idea di un mondo più disposto all’apertura di quanto venga raccontato. Questo fa pensare a un futuro migliore in cui i ragazzi i muri non li percepiscono altrimenti non ti scriverebbe uno dall’India per sapere come va a finire tra Pietro e Livia”.

“L’orientamento sessuale è un’ossessione degli adulti”

Un’altra tematica affrontata dalla serie, tra le prime in Italia per questo pubblico di riferimento, è quello dell’orientamento sessuale. “Questa parte della storia l’abbiamo costruita basandoci molto sui focus group che abbiamo realizzato con i ragazzi di quell’età. Abbiamo fatto interviste di persona, telefoniche e per email e quello che è venuto fuori è che l’identità di genere e l’orientamento sessuale è tanto un’ossessione degli adulti quanto non lo è per i ragazzi. Nei nostri focus group il 30% non si identifica in nessun genere, ma non si riconosce non in maniera problematica ma perché semplicemente non si pone il problema. Anche su questo tema abbiamo avuto molti riscontri, tanti ci hanno scritto per dirci che erano felici che Mirko e Daniele si ritrovano dopo aver fatto altre esperienze. Abbiamo cercato di fare un racconto realistico utilizzando le esperienze dei ragazzi e con l’aiuto della neuropsichiatra infantile che ci assiste. Siamo stati liberi perché loro sono più liberi”.

Le location della serie, la luce di Ischia

Ambientata nelle immaginarie Marina Piccola e Marina Grande e girata a Ischia, la serie vanta anche scenari mozzafiato che sicuramente possono colpire il pubblico internazionale. “Ho iniziato a scrivere la serie durante la pandemia quando eravamo tutti chiusi, avevo un grande desiderio di apertura- racconta Ercolani – Ho pensato di ambientare la storia su un’isola che paradossalmente è un luogo molto aperto, che ti consente di avere un orizzonte. Anche i nostri ragazzi sono così, vivono in un posto piccolo e chiuso ma da lì possono andare ovunque, è un po’ la condizione dell’adolescenza, poi la nostra isola è nel Mediterraneo, il posto più bello del mondo con la luce più bella del mondo”.

‘Di4ri 3’, anticipazioni sulla terza stagione

E sulla tanto attesa terza stagione, che i giovani spettatori chiedono a gran voce sui social (in tutte le lingue dallo spagnolo all’inglese) sebbene non sia stata confermata ufficialmente dalla piattaforma, l’autrice ci dice: “La stiamo scrivendo e quello che ci piace di questa nostra eventuale terza stagione è il fatto che noi lasciamo i ragazzi che sono i più grandi della scuola media e li ritroveremo che sono i più piccoli del liceo. Comincia una nuova avventura e le vere scelte individuali, nella prossima stagione si racconta il travaglio del vivere le scelte che hanno fatto in questa stagione”.



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Marc Valldeperez

Soy el administrador de marcahora.xyz y también un redactor deportivo. Apasionado por el deporte y su historia. Fanático de todas las disciplinas, especialmente el fútbol, el boxeo y las MMA. Encargado de escribir previas de muchos deportes, como boxeo, fútbol, NBA, deportes de motor y otros.

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