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Serie A, doni per tutti tranne che per Pioli e De Laurentiis – Il Sole 24 ORE


Ebbene, quando capitano queste cose vuol dire che una squadra ha trovato il suo magico equilibro. Una volta c’è Thuram, un altra Calhanoglu, un’altra Mkhitaryan. E quando sono stanchi loro, spunta Barella in versione turbo che segna e fa segnare.

Conta anche la solidità della difesa: Sommer, altro ottimo acquisto, è imbattuto da 423 minuti. Tutto gira a meraviglia. Ma non perchè c’è dietro un algoritmo o qualche stramberia tattica Questa solidità arriva grazie a un lavoro di semina avviato molto tempo fa e portato a compimento da Inzaghi che ha avuto il merito di saper inserire bene ogni tessera nel puzzle nerazzurro. Arriverà alla seconda Stella? Certo certissimo, anzi probabile era il titolo di un bel film. Il calcio non è una scienza esatta, però in casa Inter festeggiare con giudizio si deve.

A proposito di Allegri, anche lui se la passa bene. Quattro punti dall’Inter non sono una enormità. Tutto è possibile. Non giocare in coppa, soldi a parte, aiuta. Resta un dubbio sulla Juve: gioca col braccino corto perchè di più non può fare, o perchè è l’unico gioco che Allegri conosce? Certo non strappa gli applausi, il centrocampo latita, l’attacco va a corrente alternata. Però ora si è messo a segnare anche Vlahovic. E anche questo Yildiz, 18enne di evidente talento. Che siano dei buoni segnali?

E il Milan? Va bene che a Natale bisogna essere più buoni, però qui di regali da scartare ce ne sono pochi. A parte quelli che riceve Ibrahimovic. Quel 2-2 con la Salernitana, ultima in classifica e reduce da tre sconfitte consecutive non fa certo felice questo povero diavolo salvato al 90’ da un gol di Jovic dopo essere passato in vantaggio nel primo tempo con Tomori. Un’altra partita senz’anima, con Leao e Teo Hernandez, svogliati e fuori dal gioco. Adesso, dopo l’ennesimo infortunio allo stesso Tomori, la centrifuga colpisce soprattutto Pioli, incapace, secondo le accuse, di dare una smossa a una squadra che non è né carne né pesce. Alcuni rilievi, essendo Pioli l’allenatore, sono condivisibili. Ma la società? E’ esente da responsabilità? Siamo sicuri che portare 10 stranieri in un colpo solo sia stata una gran pensata? E licenziare Maldini che faceva da collante? E l’arrivo di Ibrahimovic accolto come la Madonna Pellegrina? Ibra era un fenomeno come attaccante, ma adesso cosa fa? Gli spot per Tim Fibra? La verità è che, con 22 infortuni muscolari, non si va da nessuna parte. Il terzo posto, anzi, è già grasso che cola. Qualcuno invoca Conte, in modalità castigamatti. Con quello che costa d’ingaggio, si fa uno stadio nuovo.

Bravo invece il Bologna, quarto a due punti dal Milan, che fa un magnifico regalo ai suoi tifosi. Una piccola che ritorna grande, come lo è stata nei suoi anni migliori quando faceva tremare il mondo. Ecco una cosa che la Superlega, non potrà mai capire. E’ il bello del calcio, quel mistero per cui non sempre la spunta il più ricco e il più potente. Il Bologna, grazie al lavoro di Thiago Motta e di Joshua Zirkcee, l’olandese volante che quando tocca la palla non sai mai cosa inventa. Un gioiellino, questo attaccante atipico, come è atipico il Bologna capace di battere anche l’Atalanta di Gasperini, un severe prof del calcio che non ama regalare niente. Dopo Roma e Inter, i rossoblù vincono un altro scontro diretto scavalcando la Fiorentina. Dove andrà questo Bologna non si sa. Adesso è in Champions. Sognare non è vietato, soprattutto vicino ai pastorelli del presepe.



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Marc Valldeperez

Soy el administrador de marcahora.xyz y también un redactor deportivo. Apasionado por el deporte y su historia. Fanático de todas las disciplinas, especialmente el fútbol, el boxeo y las MMA. Encargado de escribir previas de muchos deportes, como boxeo, fútbol, NBA, deportes de motor y otros.

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