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Dazn, ecco quanto costerà guardare la Serie A dopo gli aumenti – Il Sole 24 ORE


Il piano Plus

Il nuovo Plus è quello che permette la visione in contemporanea di due dispositivi anche su linee internet diverse. Un piano che ha un prezzo maggiore frutto della scelta fatta a suo tempo per intervenire sulle distorsioni della cosiddetta “concurrency”. In questo caso il pagamento in un’unica soluzione passa da 449 euro (circa 37 euro al mese) a 539 euro (44,92 euro al mese): 90 euro in più con aumento del 20 per cento. Il piano mensile invece è disponibile a 59,99 euro al mese, rispetto ai precedenti 55,99 euro al mese. Infine, in alternativa gli abbonati potranno sottoscrivere il Piano Annuale con pagamento in 12 rate mensili che passeranno da 45,99 euro a 49,99 euro al mese.

La scommessa sull’Italia

Questi i nuovi Piani rivisti al rialzo in un quadro in cui la Netflix dello sport ha messo alle spalle i disguidi tecnici degli esordi. Servizio migliorato grazie agli investimenti cui ha fatto seguito la scelta di ripuntare sulla Serie A, acquisendo i diritti di tutte le gare. Scelta, questa, necessaria del resto visto che Sky ha fatto sue le competizioni europee dal 2024.

La ricerca dell’equilibrio economico

Resta per Dazn il tema della ricerca dell’equilibrio economico. Solo considerando la Serie A (ma su Dazn l’offerta comprende anche altri sport) con 700 milioni di euro di uscite annue per i diritti della Serie A – e con l’apporto di 50 milioni annui da Tim con cui ha rinnovato l’accordo per i prossimi 5 anni per fornire la app su Timvision oltre alla ottantina di milioni di pubblicità – un calcolo molto a spanne considerando il costo dei 359 euro standard come media pone intorno agli 1,9 milioni di abbonati il livello per raggiungere l’equilibrio nelle attività italiane.

Il tutto mentre a livello global quello del 2022 (ultimo disponibile) è stato un bilancio chiuso dalla realtà che fa capo al magnate Len Blavatnik con una perdita sopra al miliardo (1,14 miliardi di euro). Il rosso però è inferiore del 46% rispetto ai 2,13 miliardi di euro circa persi nel 2021. E agli atti, nel frattempo, c’è un fatturato cresciuto del 41% che nel 2022 ha toccato quota 2,2 miliardi di dollari (circa due miliardi di euro) che ha visto un ritocco al rialzo evidentemente anche per l’incremento dei prezzi dei servizi in alcuni mercati, come quello italiano. Secondo Enders Analysis, questo del 2024 dovrebbe essere l’anno del breakeven su base mensile il prossimo anno e su base annuale nel 2025. Il tutto con ricavi che negli ultimi tre anni, sempre secondo le elaborazioni della società di analisi, sarebbero cresciuti rispettivamente del 79%, 41% e 45% fino ad arrivare a circa 3,2 miliardi di dollari nel 2023.

La lotta alla pirateria

In un’ottica di sistema la grande incognita (in questo caso positiva) è legata alla lotta alla pirateria audiovisiva. Che proprio lo scorso anno ha avuto una svolta con la nuova legge 93/2023 entrata in vigore a inizio agosto che dà ad Agcom poteri di intervento per oscurare i siti in 30 minuti dalla segnalazione degli aventi diritto. La piattaforma – che era stata messa a disposizione gratuitamente dalla Lega Serie A all’Autorità – è pronta. Ora c’è solo da mettere in moto la macchina.



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Marc Valldeperez

Soy el administrador de marcahora.xyz y también un redactor deportivo. Apasionado por el deporte y su historia. Fanático de todas las disciplinas, especialmente el fútbol, el boxeo y las MMA. Encargado de escribir previas de muchos deportes, como boxeo, fútbol, NBA, deportes de motor y otros.

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