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Mourinho in bilico: una call tra l’Italia e Houston per decidere il futuro alla Roma – la Repubblica


ROMA – Dopo la pesante sconfitta della Roma con il Milan, oggi a Trigoria è il giorno dei confronti. Tra i due lati dell’Oceano. A Roma con Ryan Friedkin e Lina Souloukou e negli Stati Uniti con il presidente Dan Friedkin. Per decidere il futuro sulla panchina della Roma di José Mourinho. Milano ha sancito la fine dell’indennità del portoghese e da oggi l’esonero diventa una possibilità concreta. Perché la Roma ha bisogno di una svolta per non eclissare definitivamente la stagione.

La crisi della Roma

Una crisi certificata dai numeri: la Roma è nona in classifica con soli 29 punti, mai così pochi dopo le prime 20 gare stagionali in Serie A dal 2002-03. Ma non sono solo i risultati negativi a preoccupare, visto che la distanza dal quarto posto (5 punti) è ancora colmabile. Piuttosto è la sensazione che la Roma sia una squadra ibrida, senza né capo né coda. Svuotata nelle idee, nelle energie e nella voglia. Priva di un’idea di gioco e confusa nel mettere in pratica quello che gli insegna l’allenatore. Con una sola certezza: l’incapacità di competere con le migliori del campionato. Due pareggi e cinque sconfitte con le prime sei della classifica in questa stagione. Un saldo inaccettabile per chi vorrebbe arrivare in Champions League dalla porta principale. Mourinho, rimasto in tribuna a San Siro a causa della squalifica rimediata contro l’Atalanta, dopo la gara non ha parlato ai microfoni delle televisioni ma è voluto scendere negli spogliatoi per un confronto diretto con i suoi calciatori. L’unico a parlare è stato Belotti, non certo un leader dello spogliatoio giallorosso. Esponendosi in maniera chiara sul momento della Roma: “Abbiamo toccato il fondo, più giù di così non si può andare”.

Friedkin pretende risultati

La Roma non c’è più. La reazione post derby, richiesta a gran voce dai tifosi e pretesa dai Friedkin, non è arrivata. Dopo un mese di ultimatum, iniziati a dicembre dopo la sconfitta di Bologna, la misura sembra colma. La proprietà pretende il quarto posto e “risultati in linea con gli ingenti investimenti fatti in estate”. La Roma ha il terzo monte ingaggi della Serie A. Ma è nona in classifica, eliminata dalla Coppa Italia e a metà febbraio dovrà giocarsi il playoff di Europa League dopo esser arrivata seconda in un girone alla sua portata. Per i Friedkin contano i numeri, molto meno le intenzioni di miglioramento. Soprattutto a questo punto della stagione.

Mourinho, poche alternative e l’ipotesi De Rossi

Ma la confusione regna sovrana a Trigoria. Il dimissionario Tiago Pinto continua ad essere l’unico rappresentante della società davanti ai microfoni. Nonostante l’addio, già comunicato, il prossimo 3 febbraio. Prima della partita aveva fatto melina rispetto alla posizione di José Mourinho: “Il futuro si vedrà nel momento giusto con le persone giuste”. Come a dire: non chiedetemi dell’allenatore, non lo so e neanche spetta a me decidere. Per questo il general manager sarà fuori dalla call prevista nel primo pomeriggio per decidere cosa fare. La Roma ha fretta di trovare il nuovo general manager per iniziare a costruire la Roma del prossimo anno. Ma ne ha ancora di più di dare una sterzata alla stagione in corso. Ma non è che le alternative abbondino. Per questo non è da escludere anche la soluzione traghettatore. Con la suggestione De Rossi che inizia a fare capolino dalle parti di Trigoria.



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Marc Valldeperez

Soy el administrador de marcahora.xyz y también un redactor deportivo. Apasionado por el deporte y su historia. Fanático de todas las disciplinas, especialmente el fútbol, el boxeo y las MMA. Encargado de escribir previas de muchos deportes, como boxeo, fútbol, NBA, deportes de motor y otros.

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