Serie A – Il Pagellone della 27ª giornata: la Roma di De Rossi vola, Bologna da sogno, arbitri nel caos – Eurosport IT
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Voto 10…alla Roma di DDR e Paulo Dybala
Sette vittorie in otto gare, 20 gol segnati con 8 marcatori diversi, Dybala a segno 7 volte nelle ultime sei gare, Pellegrini con 5 gol e 3 assist. Daniele De Rossi ha rivitalizzato totalmente la Roma, che a Monza ha vinto 4-1 e si è anche divertita. Una squadra che ora crede in sè stessa, che non ha più il mal di trasferta (tre vittorie di fila) e che ha acquisito consapevolezza e serenità. Giallorossi in piena corsa Champions, ricaricati, in fiducia, compatti. Un effetto davvero speciale quello portato da DDR.
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Voto 9…al Bo-sogna di Thiago Motta
Si scrive Bologna, ma si legge Bo-sogna. Gli emiliani sbancano il Gewiss Stadium di Bergamo, trovano un successo preziosissimo contro una diretta concorrente, infilano la sesta vittoria consecutiva e iniziano a volare altissimo, con un succulento profumo di Europa che conta. Thiago Motta, acclamato al suo rientro a Bologna, sta preparando un vero capolavoro. Non è casuale che i due marcatori – Zirkzee e Ferguson – siano anche i due leader di questo gruppo fantastico. Questa squadra non ha più limiti e – soprattutto – non ha più paura di nessuno.
Voto 8…ai colpacci di Cagliari e Verona
Jankto sentenzia l’Empoli al Castellani, Swiderski mette la sua prima firma italiana al Bentegodi contro il Sassuolo. Due vittorie per 1-0 dal peso specifico enorme per Cagliari e Verona. Due scontro salvezza vinti nel modo più dolce. E se Ranieri sta provando a gestire con la sua esperienza una stagione complicata, Baroni sta veramente compiendo un’impresa titanica, considerando che a gennaio ha salutato oltre mezza squadra titolare. Sardi e venti in rampa di lancio e con il morale altissimo. Salvarsi si può.
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Voto 7…al Genoa, che tiene testa all’Inter a San Siro
Per una volta non esaltiamo la fortissima capolista del campionato, ormai lanciata a +15 verso uno Scudetto che sembra davvero imminente, ma ci soffermiamo sulla prestazione della squadra di Gilardino. Una sconfitta 2-1 che definire onorevole pare quasi riduttivo. Il Genoa è riuscito a tenere testa alla corazzata nerazzurra, ha disputato una splendida ripresa e in fin dei conti ha perso solo per quel rigore (generoso, ma anche in questo caso il termine è riduttivo) concesso per il contatto Frendrup-Barella. Il Grifone rossoblù ha confermato quanto di buono fatto finora. Squadra tosta, organizzata, che gioca un bel calcio.
Voto 6…alla Juventus, che perde ma quantomeno crea
5,5 sarebbe forse il voto più corretto, perché al Maradona è arrivata la terza sconfitta nelle ultime sei giornate e perché gli sprechi in zona gol non possono essere un vanto. La sufficienza invece è almeno per la voglia di provarci, di creare, di attaccare, che la Juventus a Napoli ha sicuramente avuto. Sei clamorose occasioni cestinate (tre di Vlahovic), un rigore regalato per un’ingenuità di un ragazzo classe 2005 che avrà modo e tempo di rifarsi. Allegri non dormirà sonni tranquilli per un po’, i tifosi bianconeri iniziano a preoccuparsi in ottica quarto posto. La Juve deve reagire o rischia di buttare al vento l’ottima prima parte di stagione.
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Voto 5…a Torino-Fiorentina, ci si aspettava di più
0-0 abbastanza noioso, nonostante un paio di parate notevoli di Milinkovic-Savic. Diciamo che la fiscalissima espulsione di Ricci ha messo in difficoltà Juric e tutto il Torino, mentre la Fiorentina ha confermato la discontinuità dell’ultimo periodo. Italiano si è detto soddisfatto, il tecnico granata un po’ meno. Fatto sta che questo è un punticino che non serviva a nessuna delle due. Testa bassa e ripartire.
Voto 4…all’Atalanta nei big match delicati
Brutto ko questo. Per Gasperini, per il morale, per la classifica, per il momento. L’Atalanta in quattro giorni crolla con Inter e Bologna e rallenta la sua brillante marcia recente. La sensazione è che i bergamaschi nei match clou stagionali paghino sempre dazio e non riescano a spiccare del tutto il volo. Nulla è compromesso, un paio di passi falsi possono capitare, ma era lecito attendersi un’altra Atalanta. Ora la trasferta in casa della Juventus per provare a reagire.
Voto 3…a Festy Ebosele, che complica la vita all’Udinese
Due ammonizioni evitabili. Due gialli che costano all’Udinese l’inferiorità numerica in casa contro la Salernitana e che di fatto impediscono ai friulani l’assalto nella ripresa alla squadra di Liverani. Cioffi sbuffa, la svolta non arriva. Non è solo colpa di Ebosele, ma diciamo che l’Irlandese ci ha messo davvero del suo. Bianconeri per nulla tranquilli.
Voto 2…al Monza, devastato della Roma
Che batosta! Abbiamo lodato giustamente i giallorossi, dobbiamo tirare le orecchie alla fase difensiva di Palladino, crollata ancora una volta contro una grande squadra. 1-4 in cui l’unica luce è stata la perla di Andrea Carboni nel finale. Il Monza è sereno, a metà classifica, quasi salvo. Ma deve provare ad evitare debacle del genere, che sicuramente non aiutano il processo di crescita. Aspettiamo una reazione biancorossa già nel prossimo turno.
Voto 1…al Sassuolo, che perde anche Berardi
Voto 0…al momento della classe arbitrale
È una lunga fase negativa. Non un momento, non una giornata o due. Iniziano ad essere veramente troppi gli episodi inspiegabili, sotto inchiesta e che lasciano enormi perplessità su tutto il sistema arbitrale. Lazio-Milan, Torino-Fiorentina e Inter-Genoa sono solo le ultime tre gocce, di un vaso già traboccato da tempo. Urgono rimedi, bisogna migliorare l’utilizzo della tecnologia, che è uno strumento utilissimo se utilizzato con logica e magari anche con un po’ più di parsimonia. Rocchi e l’AIA dovrebbero riflettere, perché ogni turno di campionato sorgono polemiche inevitabili. Il VAR aveva l’obiettivo di ridurle e in diversi casi è stato determinante in positivo. A fine stagione va cambiato qualcosa, altrimenti le sceneggiate e le proteste aumenteranno ancora.
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