Retroscena Napoli: Conte tra cena, Italia, depistaggi e l'intesa fino al 2027 – Corriere dello Sport
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ROMA – La notizia in fondo a questa spy story che fa un poâ Le Carré e un poâ ispettore Coliandro, è che Antonio Conte è arrivato ieri a Roma, ha incontrato De Laurentiis, lâad Chiavelli e il ds Manna alla Filmauro, ha cenato con loro e oggi sarà ufficiale la sua investitura fino al 2027: è lui, il nuovo allenatore del Napoli. à lui, la luce in fondo al tunnel di una stagione che ha sbriciolato lo scudetto, creato strappi che dovranno essere ricuciti con cura e azzerato le certezze di un gruppo di valorosi talenti che il signor Antonio dovrà innaffiare con la maestria e lâadrenalina da leader vero, ricostruendo lâanima della squadra. La sua giornata romana, dolce vita nuova, comincia intorno alle 17.30 a Fiumicino: aereo da Torino e atterraggio nella Capitale. E finisce a tarda sera da Rinaldi al Quirinale, ristorante cool del centro dove il presidente è di casa, dopo una riunione a programmare presente, mercato e futuro: cena e partita dellâItalia tutti insieme, alé. In mezzo, però, câè una storia di indizi, depistaggi, inseguimenti e dribbling da riempirci una fiction. Ma è solo la prima scena. E il meglio, di certo, deve ancora venire. Â
La spy story di Conte al Napoli
Dicevamo: sono più o meno le 19, quando un manipolo di filibustieri della notizia, con due giovani tifosi del Napoli al seguito che non credono ai loro occhi, fa su e giù di corsa da piazza Venezia a via del Corso fino alle 20. A perdifiato. E poi fa il giro del perimetro tagliando per Vicolo Doria. Una viuzza caratteristica lunga e stretta, a elle, con le lucine dellâosteria Hedera a illuminare lâatmosfera del primo tratto e un uomo con la chitarra che canta: «Thatâs Amore». I turisti, già alle prese da unâoretta con carbonare e pizze, guardano un poâ perplessi la scena di questo strano inseguimento con telecamere e flash, e così uno spagnolo che evidentemente conosce un poâ il cinema, pensa subito a un sequel della serie degli Oceanâs. No, gli spiegano. E lui capisce: «Câè qualcuno di famoso?». Proprio così, señor: dalle 18.30 câè Antonio Conte negli uffici della Filmauro di Palazzo Bonaparte, affaccio su piazza Venezia e due uscite secondarie che costringono agli straordinari per immortalare la passerella del nuovo allenatore del Napoli, Aurelio De Laurentiis e il ds Manna. Il finale della prima parte della storia è il seguente: quando la scorta e lâautista di Adl spostano per la terza volta la Giulietta blu elettrico e il suv Volvo metallizzato per depistare gli irriducibili inseguitori, sorge un dubbio: magari lâidea è blindare tutto fino a oggi, giorno della firma, del tweet e dellâannuncio di Conte al Napoli. Per lâoccasione, a un certo punto, i battenti di Palazzo Bonaparte chiudono per una decina di minuti: sipario, non câè più un buco dove lanciare sguardi indiscreti. E così, intorno alle 20.10, il gruppo sgattaiola attraverso un bistrot, il Vivi, che sbuca su Via del Corso e da cui si accede direttamente dal palazzo. Lâunico trofeo? La foto di un giovanotto, appassionato di calcio, dove però Conte è tagliato, Adl è di spalle, il direttore della comunicazione Nicola Lombardo e Gianluca Conte, fratello e membro dello staff tecnico sono sullo sfondo, e in primo piano câè il ds Giovanni Manna.Â
Conte, casa e via
Lâauto del presidente e quella della scorta, scattate sulla fascia con una finta alla Kvara, sfilano via beffarde e spietate verso via XXIV Maggio, casa De Laurentiis, ma prima di imboccare il vialetto si accorgono che la stampa non demorde ed è lì ad attenderli. E così, doppio passo e via: i piani cambiano in corsa, tutti a cena fuori. E si ricomincia.Â
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