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I nostri talenti sono i più forti ma non giocano in Serie A: l'Italia non è un paese per giovani? – Sprint e Sport


L’Italia non è un Paese per giovani calciatori e la Serie A è una testimonianza concreta. Nell’ultimo decennio gli esordi complessivi sono stati 1479. In Francia sono stati 1693, in Spagna 1622, in Germania 1365, in Inghilterra 1249. Da noi però i giovani non vengono lanciati direttamente nel massimo campionato ma semmai dirottati nei campionati minori. Infatti soltanto il 19,95 % debutta direttamente in Serie A. In questa percentuale solo il 64,07% ha il passaporto italiano. La percentuale dei debuttanti in Germania arriva al 79,18%. Il Borussia Dortmund nel 2020 finiva le partite con gli inserimenti di Sancho, Haaland e Reyna rispettivamente 20, 19 e 17 anni. Negli ultimi dieci anni sono 426 i tedeschi che hanno esordito nel loro campionato provenienti dai settori giovanili, ma soprattutto a loro concedono anche la possibilità di sbagliare. In Bundesliga danno continuità, servono almeno 10-15 partite per capire se un ragazzo è valido. Un esempio è quello di Kai Havertz, centrocampista del Bayer Leverkusen che ha esordito nel 2016/17 a 17 anni e in quella stagione ha raccolto 24 presenze. Il saper valorizzare i giovani parte ancora prima della ricerca. Infatti i talent scout delle squadre vanno a scoprire giocatori con enormi potenzialità anche in luoghi sconosciuti sulla mappa del calcio che conta, soprattutto in Repubblica Ceca, Polonia e Svezia. Sostiene un esperto del calcio tedesco: «Il segreto è nella mentalità: il “prima non prenderle” tanto in uso da noi non è il loro credo principale, ma si sono adeguati in fretta ed evoluti a un calcio più europeo e, pur non andando tutti all’attacco, la Bundesliga rimane il campionato con più gol segnati».

La percentuale dei giovani debuttanti “indigeni” in Spagna arriva al 90,79%: nella Liga e in Segunda Liga i numeri degli esordi totali sono rispettivamente 445 e 1177. Questa è la spiegazione della forza delle squadre spagnole che hanno vinto più titoli di tutti. Il Real Madrid e il Barcellona più forti della storia avevano tutti un’identità territoriale molto radicata. Lamine Yamal non ha ancora 17 anni e ha già 7 presenze e 2 gol nella nazionale spagnola. Pedri, 21 anni, è una validissima eccellenza del Barcellona. Anche il difensore centrale italiano Andrea Natali, nato a Milano il 28 gennaio 2008 e cresciuto nel Milan, nel 2020 passato all’Espanyol è poi andato al Barcellona. Al Real Madrid il brasiliano Vinicius Junior, 23 anni, è tra i migliori del mondo. La Francia con 1693 (576 in Ligue 1 e 1117 in Ligue 2) ha registrato il numero più alto del decennio di esordi totali nei loro tornei, i più bilanciati per debutti nazionali e stranieri con il 65,28% di francesi nel massimo campionato. La quasi totalità degli stranieri che debuttano hanno il doppio passaporto francese e quello di una ex colonia di Parigi. In Inghilterra invece si registra il numero più basso di esordi del decennio: 1249, con il peggior risultato sia in Premier League 273 che in Championship 1076. I loro ragazzi però giocano mediamente più tempo e si affermano nelle squadre di esordio. Il Chelsea con Frank Lampard ha lanciato la linea verde e utilizza prodotti dell’Academy come Tammy Abrham (23 anni) e Callum Hudson Odoi (19) e Mason Mount (21) che ha fatto la trafila nei Blues, anche se poi ha esordito con il Vitesse in Olanda. Oppure pensare a Marcus Rashford, ragazzo del 1997 del Manchester United che ha debuttato nel febbraio 2016 con una doppietta in Europa League contro il Midtylland e nell’esordio assoluto in Premier contro l’Arsenal diventando protagonista del resto della stagione.  Nel Regno Unito uno dei migliori giocatori è Jude Bellingham, nato il 29 giugno 2003 a Stoubridge. A soli 16 anni nel luglio 2019 ha debuttato in prima squadra con il Birmingham City diventando il più giovane giocatore a esordire per il club. Nel luglio 2020 il Birmingham l’ha ceduto al Borussia Dortmund. Nel Chelsea c’è un italiano, Cesare Casadei: nato il 10 gennaio 2003 a Ravenna, è cresciuto nelle giovanili del Cesena. Nel 2018 è stato acquistato dall’Inter dove ha confermato di essere uno dei centrocampisti giovani più promettenti, ma non è mai stato un elemento importante della prima squadra. Il club nerazzurro lo ha poi ceduto per 15 milioni di euro al Chelsea che ha uno dei migliori settori giovanili del mondo. Evidentemente in Inghilterra il romagnolo ha avuto estimatori disposti a investire tanto denaro con la convinzione che avrà un futuro ai massimi livelli.

Le Nazionali giovanili italiane hanno ottenuto ottimi risultati. L’Under 17 è Campione d’Europa. Il primo nella storia azzurra a livello di Under 17. Uno dei commenti di quella impresa: «Un trionfo a tinte rossonere, una squadra costruita sull’asse dei giocatori cresciuti nel Milan». Dal portiere classe 2008 Longoni che nell’ultima stagione con i rossoneri ha collezionato il record dei clean sheet del campionato: 9 in 24 presenze. Nel quarto di finale vinto ai rigori contro l’Inghilterra, Longoni ha parato di tutto, pure un rigore degli inglesi, ma è stato messo ko da un colpo ricevuto alla testa durante un contrasto nel match che lo ha consacrato. Sostituito poi da Pessina del Bologna che non lo ha fatto rimpiangere. L’assoluto protagonista dell’Europeo Under 17 è stato Francesco Camarda che ha vinto anche la Coppa per il miglior giocatore del torneo, bravi anche gli altri milanisti in maglia azzurra: il regista davanti alla difesa Sala e il fantasista Mattia Liberali, un numero 10 che contro l’Inghilterra nei quarti di finale ha dribblato mezza difesa avversaria per poi segnare un gol che senza esagerare è stato spettacoloso. Un attestato di merito al settore giovanile del Milan che ha portato la Primavera, allenata da Abate di cui Camarda è leader sotto età, alla finale di Youth League. Elogi spettano pure ad altri azzurrini: i baby della Roma Cama e Coletta, un talento da seguire, e il difensore centrale Natali. Così come un plauso è doveroso al Commissario Tecnico Massimiliano Favo. Ottima anche la Nazionale Under 20 vice Campione del Mondo. L’Under 19 dal 15 luglio sarà in campo per difendere il titolo europeo. La Nazionale Under 21 non vince un titolo da vent’anni. L’ultimo nel 2004. Nel 2013 ha perso la finale con la Spagna. Il motivo? Gli Under 21 dovrebbero avere più spazio nelle prime squadre, cosa che avviene all’estero e molto meno in Italia dove il minutaggio è troppo basso.

I club che danno più spazio ai giovani: il Chelsea ha riservato il 23,3% del minutaggio del tempo effettivo di gioco a calciatori sotto i 21 anni. Solo il Norwich lo supera con il 24,2%. Il club che nelle cinque leghe top dà maggior spazio è il Lille col 32,1%. In Serie A i primi della classe sono Genoa col 19,2% e Milan col 15,5%. Nelle Nazionali che partecipano agli Europei ci sono diversi leader giovani. Italia: Riccardo Calafiori 22 anni, Nicolò Fagioli 23 anni. Germania: Jamal Musiala e Florian Wirtz 21 anni, entrambi hanno segnato un gol nel primo match dell’Europeo contro la Scozia terminato 5-1. Spagna: Lamine Yamal 16 anni, Pedri, Nico Williams e Fermin Lopez 21 anni. Inghilterra: Jude Bellingham 20 anni; Kobbie Mainoo 19 anni, Bukayo Saka 22 anni e soprattutto Phil Foden 24 anni. Francia: Warren Zaire Emery 18 anni, Bradley Barcola 21 anni. Turchia: Kenan Yildiz e Arda Guler 19 anni. Il terzo giocatore più giovane dell’Europeo dopo Yamal, Zaire-Emery, è il diciottenne Leo Sauer della Slovacchia.





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Marc Valldeperez

Soy el administrador de marcahora.xyz y también un redactor deportivo. Apasionado por el deporte y su historia. Fanático de todas las disciplinas, especialmente el fútbol, el boxeo y las MMA. Encargado de escribir previas de muchos deportes, como boxeo, fútbol, NBA, deportes de motor y otros.

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