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Ex Milan, Simic: "Dove sono finiti i Nesta e i Maldini di una volta? All'Italia mancano i campioni. Mio figlio? È un … – Milanpress


Intervenuto ai microfoni di Gianluca Di Marzio, l’ex Milan Dario Simic ha parlato della sfida che vedrà impegnata la sua Croazia contro l’Italia, dei campioni del passato e di uno sguardo al futuro per la carriera del figlio Roko.

“Contro l’Italia storicamente abbiamo sempre avuto difficoltà. Alcuni ci danno per favoriti contro gli Azzurri ma tatticamente loro sono di un altra categoria, i loro giocatori giocano in un campionato top. L’Italia è un grande paese calcistico con una storia importante, avendo vinto quattro mondiali e due Europei. Sarà un esame difficile lunedi prossimo. Se puntiamo al secondo posto? Può succedere di tutto, possiamo arrivare primi così come possiamo anche non qualificarci del tutto per gli ottavi. Ma l’importante è passare. Poi dopo, come abbiamo dimostrato agli ultimi due mondiali, siamo capaci di battere chiunque perché la Croazia è molto forte nella fase ad eliminazione diretta. 

L’Italia ha dei buoni giocatori ma non ci sono più i grandi nomi di una volta. È incredibile come manchino i campioni. Dura capire cosa sia successo, magari si è sbagliato qualcosa nella formazione dei giovani. L’Italia però è un paese di 60 milioni di persone: dove sono finiti i grandi nomi che facevano grande il calcio una volta? Mi riferisco ai Vieri, Del Piero, Nesta, Maldini. Oggi ci sono dei buoni giocatori che sono forti tatticamente ma non sono dei grandi nomi. I migliori italiani con cui ho avuto il piacere di giocare? Per il giocatore e la persona che è e la continuità avuta dico Paolo Maldini. Poi ci metto anche Christian Vieri che è stato un calciatore incredibile. Quando l’ho visto la prima volta in allenamento mi ero detto ‘ma questo è un fenomeno’. Bobo era molto potente e fortissimo tecnicamente.

Halilovic? Tutti gli scout che hanno scoperto Alen a 15 anni dicevano che fosse il più grande talento che avevano mai visto. All’epoca lo paragonavano persino a Messi. Ma con i giovani bisogna andarci piano, non sai mai al 100% cosa puoi aspettarti davvero. Alcuni non crescono bene e prima di compiere 18 anni si perdono. Altri non hanno la mentalità giusta e fanno scelte sbagliate. Ci sono tanti fattori che influiscono.

Mio figlio Roko? A Salisburgo gli attaccanti crescono bene. Ha fatto una bella figura in Champions League quest’anno, mettendosi in mostra due volte contro l’Inter. Per me che ho giocato nell’Inter è stata una grande emozione. Poi contro il Benfica è stato il migliore in campo. Lui è un 2003, è alto un metro e 90 e corre tantissimo per un attaccante. Se lo critico? Solo in senso positivo, per fargli capire dove deve migliorare anche se preferisco non mettergli troppa pressione addosso.

Dicono che non sia un killer in area ma io non sono d’accordo, il primo anno a Liefering ha fatto 20 gol ed è stato anche capocannoniere in Youth League senza dimenticare i 10 gol con l’U21 croata. Lui è una prima punta e dà il meglio di sé quando fa reparto da solo. Ma il Salisburgo gioca spesso con due punte, un problema. L’importante è avere un buon allenatore che creda nei giovani e che gioca un calcio che esalti le sue caratteristiche. Gasperini o Juric ad esempio per lui sarebbero il top.

Ha un anno di contratto e stiamo prendendo in considerazione l’idea di cambiare squadra già a partire da questa estate. Ci sono club interessati, sopratutto in Spagna perché Roko ha brillato contro la Real Sociedad in Champions. Lui però è nato a Milano dove ha vissuto i primi cinque anni della sua vita e il suo sogno è la Serie A. Ma forse è ancora presto. La sua squadra del cuore? Il Milan, siamo tutti milanisti in famiglia“.

Dario Simic – Milanpress, robe dell’altro diavolo



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Marc Valldeperez

Soy el administrador de marcahora.xyz y también un redactor deportivo. Apasionado por el deporte y su historia. Fanático de todas las disciplinas, especialmente el fútbol, el boxeo y las MMA. Encargado de escribir previas de muchos deportes, como boxeo, fútbol, NBA, deportes de motor y otros.

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