Fútbol

Uno gestisce e crea, l'altro va all'assalto: i segreti della sfida Modric-Barella – La Gazzetta dello Sport


Croazia-Italia vive anche del confronto tra il genio del Real e l’interista, pronto a muoversi tra le linee. Un testa a testa generazionale

Dal nostro inviato Luigi Garlando

Probabilmente, davanti all’Italia, al presumibile ultimo ballo in un grande evento, Luka Modric ripenserà al suo primo gol in maglia croata. Livorno, 18 agosto 2006. Amichevole. Debuttava l’Italia di Roberto Donadoni, mentre nell’aria sfumavano i po-po-po-po di un Mondiale trionfale. La Croazia testava, tra gli altri, un centrocampista di 20 anni con 7 presenze a carico, tutte in quell’anno solare

boban

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Prima del match, Zvone Boban ci suggerì: “Tenete d’occhio il piccoletto”. Il piccoletto era, appunto, quel ventenne: Luka Modric. Giocò benissimo, guidò la Croazia al 2-0 e segnò il primo dei suoi 25 gol nazionali. Oggi, il glorioso Modric (6 Champions, un Pallone d’oro), a 38 anni, tocca le 178 presenze e si schiera davanti a Nicolò Barella che ai tempi andava alle elementari. Sono i totem delle rispettive formazioni e tatticamente decideranno una buona fetta del match di stasera.

nicolò attacca

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Anzi, tra le ragioni che hanno spinto Spalletti a ritoccare il centrocampo e ad avanzare Barella sulla trequarti c’è anche quella di mettere l’interista nelle condizioni di spendere la sua esplosività contro Modric, atleticamente declinante, e di assalirlo come ha fatto lo spagnolo Fabian Ruiz. Un po’ meglio contro l’Albania, ma senza brillare. Il croato ha comunque completato i 90’, evento raro per lui in questa stagione di ridimensionamento. Nella Liga 2023-24: 14 presenze da subentrato, 18 da titolare, sostituito 14 volte. Significa solo 4 match completi nel Real Madrid. In totale 1.686’ di campionato, quasi la metà di Barella (2.869’) che nelle ultime 4 stagioni non ha mai giocato meno di 35 gare. Spalletti conta sugli 11 anni di differenza e sulla freschezza atletica che l’azzurro può imporre nelle sue incursioni. Non sarà una diga infrangibile come Rodri.

modric all’aceto

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Non significa che “il piccoletto” sia vittima sacrificale. L’animo da guerriero, innanzitutto. Basta il soprannome che gli hanno affibbiato al Real: Aceto. Perché, quando perde le partitelle in allenamento, diventa amarissimo… Figuriamoci perdere la partita decisiva del suo ultimo Europeo. Questa è una generazione che, dalla finale mondiale 2018 a quella di Nations League 2023, ha regalato meraviglie. Non vuole chiudere il ciclo con l’eliminazione da un Europeo, causato da un gol subito dall’Albania al ’95. I croati combatteranno con l’orgoglio di antichi pirati. Modric sarà il primo. L’idea di sentirsi vecchio non lo sfiora nemmeno, come ha dimostrato in conferenza stampa. Alla domanda: “Contro l’Italia non sarebbe meglio fare spazio ai giovani?”, si è alzato e se n’è andato. E poi, soprattutto, l’esperienza di vertice (miglior giocatore del Mondiale russo, perso solo in finale) e la qualità tecnica che non è aceto, ma vino e si nobilità con il tempo. Modric ha ancora l’abilità di nascondere il pallone e di dirigere ad arte la circolazione. Riuscire a limitarne il raggio d’azione con Cristante e con i movimenti di squadra vorrebbe dire limitare tutta la Croazia. È un visionario che vede cose proibite agli umani. Ve lo ricordate quell’assist d’esterno per Rodrygo contro il Chelsea? Le sue imbucate sono uno dei pericoli maggiori cui siamo esposti stasera. Nel 2018 poteva diventare interista. Modric-Barella: San Siro si sarebbe divertito parecchio.





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Marc Valldeperez

Soy el administrador de marcahora.xyz y también un redactor deportivo. Apasionado por el deporte y su historia. Fanático de todas las disciplinas, especialmente el fútbol, el boxeo y las MMA. Encargado de escribir previas de muchos deportes, como boxeo, fútbol, NBA, deportes de motor y otros.

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